
Sei nato. Piano piano hai aperto gli occhi. Hai imparato a riconoscere le forme, i colori. Hai udito la voce di tua madre, percepito l’aria sulla pelle. Eri presenza. Tutto era te e tu eri tutto.
Poi un giorno sei divenuto cosciente. Hai iniziato a pensare, hai conosciuto il potere immenso della mente. Hai iniziato a soffrire, a provare emozioni: hai conosciuto il tuo cuore. Con il tempo hai imparato a conversare, con gli altri e con te stesso. Hai iniziato a comunicare, ad esprimere opinioni. Ad analizzare, a valutare, a criticare. Hai scoperto la semplicità di un gesto, il peso delle parole. Hai stretto amicizie, conosciuto l’amore.
Hai iniziato a porti domande: “Chi sono? Cosa ci faccio qui? Chi mi ha creato? Qual’è il senso della mia vita? Che ne sarà di me dopo la morte?”. Hai iniziato ad avere paura. Paura di perderti, di non ritrovarti. Paura di provare, paura di sentire, paura di lasciarti andare. Paura di te stesso. Paura del silenzio, di soffrire, della noia, della solitudine, della delusione. Poi sono arrivati i sensi di colpa. Le frustrazioni. La rabbia. Il fallimento. Il dolore della perdita. Sei caduto, e anche molto in basso. Ti sei sentito vuoto, inutile, incapace di reagire. Hai scoperto l’ansia, le dipendenze, la paranoia, persino il raggelante sollievo di lasciarsi inghiottire dal buio.
Hai creduto di morire. Hai desiderato di morire. Hai pianto, tanto. Per i tuoi errori, per le tue mancanze, per il senso di abbandono. Per le ingiustizie che hai subito, per i mali del mondo, per le cicatrici che ancora bruciano. Hai scoperto che a volte è cosi difficile ritrovare la forza.
Ma poi, ti sei rialzato. Un passo dopo l’altro hai ripreso a camminare. Hai meditato, hai pregato, hai confidato. Ti sei lasciato aiutare, ti sei lasciato amare.
Poi ti sei domandato come fosse possibile, cosa fosse successo. Da dove fosse arrivata la luce che ha ripreso a brillare nell’oscurità della tua anima. Non capisci, ma ti senti grato. Sorridi. Sorridi ancora. Piangi di nuovo, ma stavolta di gioia. E capisci che la luce, quella splendida luce, in realtà sei tu. Capisci che niente e nessuno potrà spegnerla, se non sarai tu a permetterlo. Capisci che puoi scegliere da che parte stare.
E l’ombra improvvisamente non ti fa più paura, perché ora sai che, dove passi tu, lei scompare. Sei una stella meravigliosa, capace di illuminare chiunque ti stia intorno. Sei vivo, sei vita. Sei gioia, speranza, gratitudine. Sei divino. E ora sai di non essere mai stato cosi umano.
Lascia un commento